Mi chiamo Toni Lonobile, classe 1971 , all’anagrafica Antonino Filippo Lonobile. Ho origini siciliane e mio nonno materno, Filippo, era proprietario di terreni e di lavoro faceva il contadino.
Abito a Pisa da quasi 30 anni e mi sono innamorato fin da bambino delle piante di olivo, ricordo che feci per una maestra il disegno dell’olivo che sta davanti al tempio della Concordia di Agrigento, lo avevo visto in una foto e ero rimasto colpito dalla forma nodosa del suo tronco. Anni dopo mi sarei comprato un mio oliveto e così è stato.
Dopo averlo comprato, sulle belle pendici di Montemagno di Calci, decisi di non far potare le piante a nessuno perché facendo varie domande in giro su come si pota un olivo mi resi conto che regnava, e regna tutt’ora, una gran confusione. Sono curioso di natura e poi solitamente quando decido di fare una cosa voglio sapere tutto di come funziona e voglio arrivare fino in fondo.
Per scoprire quanto sapevo di potatura quale alternativa avrei avuto se non di mettermi alla prova iscrivendomi ad una gara di potatura? Ovviamente solo dopo aver partecipato ai corsi indetti dal mio maestro, il dott. Giorgio Pannelli, fonte per me di ispirazione e per quantità e per qualità.
Ma per essere un bravo potatore, non superficiale, questo non basta, bisogna aggiornarci, cioè leggere molti testi e articoli scientifici riguardo l’olivo, l’oliveta e la filiera dell’olio, sapere che c’è sempre qualcosa da imparare e da trasformare in soluzioni da attuare; non bosogna scordarsi di ascoltare tutti e soprattuto i consigli dei più “anziani”; faccio riferimento anche all’amico Ledo Caprai di Casciana Alta perché ogni volta che ci incontriamo e vado al suo frantoio mi suggerisce sempre cose delle quali faccio gran tesoro, imparo sempre qualcosa di molto importante, di fondamentale.
Ho partecipato alla mia prima gara 3 anni fa subito dopo il mio primo corso col dott. Pannelli, pensando di aver capito molte cose sulla potatura, ovviamente non classificandomi perché le cose da sapere erano ancora molte. Questa diciamo delusione per me è stata motivo di ricerca della conoscenza diventando per me un chiodo fisso. Le gare consistono nel potare tre piante esclusivamente da terra con attrezzi telescopici e si dispongono di 10min a pianta per cercare di dare all’olivo la forma più possibile vicina ad un vaso policonico perfetto, detto anche alla Roventini (potatura professata dal prof. cav. Alfredo Roventini già dai primi anni 30).
Ho fatto così molti viaggi tematici in tutta Italia spingendomi fino all’Andalusia e al Portogallo per conoscere altre realtà. Così mi sono messo a potare senza quasi mai fermarmi e a leggere tutto quello che mi capitava fra le mani, ho perfino trovato e comprato dei vecchi libri come quello ad esempio del prof. Marinucci (datato 1932) dove già si parlava di vaso e di una potatura molto simile a quella che pratichiamo noi. Essendomi appassionato “troppo” (dicono in famiglia) ho partecipato a tutti i corsi dell’ASSAM Marche fino al 1° Corso Avanzato sulla potatura al quale possono partecipare solo i potatori abilitati e che hanno partecipato al Corso Professionale di potatura dell’olivo. Così facendo ho deciso di ripartecipare l’anno scorso alle gare per capire quale fosse il mio livello e sono arrivato 4 al camp. toscano partecipando pure al Nazionale organizzato eccellentemente dal Comitato Gocce d’Oro.
Quest’anno sono tornato più preparato (soprattuto in conoscenze fisiologiche della pianta) e mi sono laureato primo fra i toscani e secondo assoluto nell’interregionale avvenuto fra liguria e toscana, così parteciperò nuovamente al Nazionale.
Grazie alle gare ho conosciuto altre persone che come me hanno questa magnifica passione, tutte persone umili, molte delle quali sono molto preparate e con le quali avviene un sano confronto. Anche se questa attività mi richiede molto tempo, perché come dicono a Pisa “L’ulivo ti vuol vedere in ghigna” riesco a organizzarmi per non trascurare il mio vero lavoro, la mia famiglia e l’altro mio hobby preferito che è quello dell’arrampicata sportiva e dell’alpinismo.
Tornando all’olivo sto creando l’associazione siamoterra.it che si porrà come scopo quello di divulgare ai più tutto quello che si deve sapere per fare cercare di ottenere l’eccellenza nella filiera dell’olio partendo dalla tecnica di potatura dell’olivo allevato a vaso policonico perché è una tecnica attraverso la quale si può ottenere tantissimo dalla pianta con costi veramente ridotti. Su molti aspetti ho già l’appoggio morale ma anche personale del dott. Giorgio Pannelli; spero che anche altri luminari vorranno unirsi a questa associazione.
Spero così di attirare i ragazzi fin dalle Scuole perché la terra è loro. Per adesso ho preso contatti con giovani e “non più giovani” come me, laureati in agronomia, geologia, alcuni di questi provengono dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e mantengo le collaborazioni con altri potatori sia Toscani che delle altre varie regioni d’Italia coi quali ci scambiamo spesso notizie (soprattutto sull’andamento della mosca e la salute delle piante). Spero di dare un contributo a questo mondo anch’io, essendo un dott. in Tecniche Sanitarie Biomediche e avendo fatto lavori sulle tecniche del DNA ricombinante, apportando il mio sapere non soltanto come potatore ma pure nella ricerca.
Assieme a Giuseppe Calamiello, un mio grande amico arrivato 3o al campionato toscano quest’anno, ho deciso di fare un nuovo sesto di impianto con le moderne tecniche colturali e di potatura perché vorremmo creare un Olio Extra Vergine fiore all’occhiello della zona di Pisa, ma non essendo ancora delineato il tutto, preferisco, come si dice, “non vendere la pelle dell’orso …”.
Per concludere, se mi è concesso, vorrei lanciare due messaggi, uno ai produttori di olio e uno agli hobbisti:
- ai primi vorrei dire di puntare tutto sulla qualità e non sulla quantità perché la qualità vuol dire rilancio economico e salute e quella dell’olio di oliva ne è un esempio (abbiamo più di 500 cultivar diverse in Italia, siamo gli unici, vi immaginate che profumi e sapori diversi?)
- ai secondi il mio umile messaggio è quello di non abbandonare i propri terreni perché l’olio di oliva che ci produciamo da soli come hobbisti, se fatto con amore e con un certo criterio spesso può superare la qualità di chi lo fa per professione, e la soddisfazione è immensa.
Prendersi cura di un olivo, di un oliveto o di una qualsiasi altra pianta non ha prezzo, le piante e la natura ci dicono molte cose, basta saperle ascoltare.